La Teoria di Dow ed i principi dell'analisi tecnica

La Teoria di Dow oppure Dow Theory prende il suo nome dallo studioso che per anni osservò i mercati finanziari americani. Charles Henry Dow (1851 - 1902) è stato un giornalista statunitense che fondo nel 1882 la Dow Jones & Co. insieme a Edward Jones e Charles Bergstresser. Le prime pubblicazioni sugli studi dei mercati finanziari furono il Dow Jones Industrial Average che comprendeva 12 azioni ad alta capitalizzazione della borsa newyorkese e il Dow Jones Railroad Average (oggi Dow Jones Transportation Average) che includeva 20 società ferroviarie. Queste pubblicazioni furono il risultato di anni di ricerche, osservazioni e studi, diffusi attraverso una serie di articoli scritti e curati da Charles Dow e pubblicati sul Wall Street Journal tra il 1900 e il 1902 (il giornale è stato fondato sempre dalla Dow Jones & Co. La prima pubblicazione avvenne nel 1889, l'8 di luglio e venduto a 2 USD cent). I principi fondamentali della Dow Theory sono: gli indici scontano tutto, cioè ogni fattore che incide sulla formazione dell'indice (domanda e offerta) viene manifestato nel suo valore, eccezion fatta per quegli eventi imprevedibili come le calamità naturali. Quindi nell'indice (o nel prezzo di uno strumento finanziario) sono conglobati tutti quegli elementi che possono far capire la direzione futura del mercato.

Il mercato ha tre trend (tendenza), secondo Charles Dow un trend rialzista deve essere considerato in atto fintanto che ad ogni spinta a rialzo (rally) si evidenziavano massimi e minimi crescenti rispetto ai precedenti. In un trend ribassista avviene esattamente al contrario, massimi e minimi decrescenti rispetto ai precedenti. Dow suddivise in tre categorie il trend dei mercati: Principale che dura solitamente da uno a più anni, il Secondario della durata di qualche mese e, infine, il minore che ha durata solitamente di alcune settimane (primary-majior trend, secondary-medium trend end minor trend). Poi, il trend primario ha tre fasi, la prima fase detta anche di accumulo vede in gioco gli investitori più informati e che hanno capito la direzione futura del mercato. Nella seconda fase entrano gli investitori che si sono resi conto che il mercato ha chiaramente imboccato una direzione. Per ultimo arriva il cosiddetto "Parco Buoi" ossia il resto degli investitori che si sono resi conto che il mercato potrebbe dare spunti di guadagno solo perchè le notizie sui giornali sono scritte a caratteri cubitali. Per quest'ultima categoria purtroppo sarà una delusione quando si renderanno conto che i loro risparmi andranno in fumo in quanto la prima categoria di investitori iniziano a vendere i loro titoli ed a uscire dal mercato (fase di distribuzione).

Gli indici devono confermasi a vicenda, come già detto in precedenza Charles Dow aveva creato due indici (ferroviario e trasporti) lo stesso Dow affermava che perchè si possa dire che c'è in atto un trend entrambi gli indici dovevano muoversi nella stessa direzione. Il Volume deve essere in linea con il trend, se il trend principale è a rialzo ogni aumento di prezzo dello strumento finanziario deve essere accompagnato da rilevanti aumenti di volume degli scambi. Al contrario se il trend principale è ribasista ogni diminuzione di prezzo deve essere accompagnato da notevoli volumi scambiati. Resta comunque di fatto che il volume riveste un ruolo secondario e che i prezzi a cui fare riferimento sono quelli di chiusura. Oggi la Teoria di Dow più che un metodo infallibile per guadagnare nei mercati finanziari è considerata una linea guida per gli investitori che desiderano prendere la decisione di aquistare o vendere sulla base di un ragionamento obbiettivo e su ciò che i prezzi effettivamente mostrano, lasciando da parte quelle valutazioni di carattere psicologico secondo cui investiamo solo perchè desideriamo che il mercato si muova in una specifica direzione.

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